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SINTESI DEL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2019

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SINTESI DEL RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ 2019

Il primo raccolto

SINTESI DEL REPORT DI SOSTENIBILITÀ 2019

Care lettrici e cari lettori,

vi presentiamo con molta soddisfazione e una punta di orgoglio – che spero ci sia concesso – i principali risultati del primo Report di Sostenibilità 2019 della Guido Berlucchi, qui raccolti in una sintesi. Racconta e rappresenta anni di lavoro intenso, che non sarebbe mai stato possibile senza l’appassionato supporto dei nostri collaboratori, che condividono ogni giorno con noi l’idea di creare un sistema di sostenibilità aziendale che sia anche generatore di crescita sociale, professionale e personale. La nostra generazione, che ha avuto il privilegio di ricevere da nostro padre Franco un’azienda a suo tempo così fortemente innovativa e identificata con la Franciacorta, ha oggi nuovi obiettivi e nuove responsabilità sociali, che vanno oltre il legittimo senso del profitto aziendale.

Abbiamo davanti un percorso non facile, ma estremamente stimolante che speriamo di poter perseguire con voi, che ci avete fino a oggi sostenuto e apprezzato.

Per questo, un grazie sentito a tutti voi.

Famiglia Ziliani

Executive summary

FATTORI ESTERNI CHE INFLUENZANO TUTTA LA PRODUZIONE VITIVINICOLA

Sostenibilità : un’esigenza globale...

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Il settore agricolo è allo stesso tempo responsabile e vittima dei cambiamenti climatici.

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Secondo l’ONU, già nel 2030 la temperatura media globale potrebbe crescere di 1,5 °C .

Se la temperatura aumentasse di 2 °C entro il 2050, potrebbe sparire il 56% delle attuali regioni vitivinicole*.

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...e una risposta ai consumatori più consapevoli

QUANTE PERSONE SANNO COSA SIGNIFICA ‘ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE’?

*Fonte: Institut National de la Recherche Agronomique (Inra) **Fonte: 6° Osservatorio LifeGate sullo stile di vita sostenibile

51% ITALIANI

60% GENERAZIONE Z (18-24 anni)

% piena conoscenza**

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Executive summary

La sostenibilità secondo Berlucchi

LOTTA INTEGRATA E COLTIVAZIONE BIOLOGICA pagg. 15 e 17

RIDUZIONE DEL PESO E USO DI VETRO RICICLATO PER LE BOTTIGLIE pag. 21 EFFICIENTAMENTO ENERGETICO pag. 20

LE STRATEGIE

06

01

MAPPE DI VIGORIA pag. 16 TEST SU NUOVI COMPOSTI DI MOLECOLE pag. 26

Per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici e del mercato, stiamo creando

un modello produttivo che unisce le buone pratiche della tradizione all’ innovazione tecnologica.

700 kg i prodotti per la lotta integrata

70% di rifiuti destinati al riciclo

NIENTE ACQUA PER L’IRRIGAZIONE pag. 17

INSERIMENTO IN DISCIPLINARE DELLA VARIETÀ ERBAMAT pagg. 17 e 25

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ATTENZIONE AL CONSUMO IDRICO NELLA PRODUZIONE pag. 20

RICERCA DI NUOVI APPROCCI ENOLOGICI pag. 26

2,8 litri acqua impiegata per ogni litro di Berlucchi

3 ettari dedicati alla varietà autoctona Erbamat

PRATICHE SOSTENIBILI: INERBIMENTO E SOVESCIO pagg. 14-15

ADESIONE AL PROGETTO ITA.CA pag. 17 IMPIANTO FOTOVOLTAICO pag. 20 PROGETTO TREEDOM pag. 20

PROGETTO LIFE VITISOM (distribuzione innovativa di concimi organici) pag. 16 PROGETTO BIOPASS (monitoraggio “bontà” dei terreni) pag. 17

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20% del fabbisogno elettrico prodotto dall’impianto fotovoltaico

+5% sostanza organica nel suolo vitato

tradizione

innovazione

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Identità

La storia di un incontro

ieri La storia della nostra azienda nasce da un incontro che ha cambiato il destino di un’intera regione, la Franciacorta, rendendola una delle zone

oggi Prosegue lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia in campo agronomico ed enologico per coniugare la tradizione alle moderne conoscenze di tutela delle risorse naturali.

italiane più pregiate per i vini spumanti.

1879

Berlucchi pubblica il primo Report di sostenibilità , relativo al 2019. 2020

Il primo registro vitivinicolo della Famiglia Berlucchi, già Lana de’ Terzi.

1955 Franco Ziliani , enologo diplomato alla Scuola enologica di Alba, osa proporre a Guido Berlucchi , discendente della nobile famiglia franciacortina Lana de’ Terzi, l’idea di un vino “spumeggiante”, in un territorio abituato ai nettari fermi.

Viticoltura secondo i principi del biologico e della sostenibilità. 2007

Nasce il Pinot di Franciacorta Metodo Classico (allora denominato metodo Champenoise), capostipite dell’attuale Franciacorta. 1961

Rinnovo dei vigneti aziendali secondo le moderne tecnche di viticoltura. 1999

Il Franciacorta è il primo vino spumante italiano metodo classico a fregiarsi della DOCG, con uno dei disciplinari più severi al mondo. 1995

Nasce il primo Metodo Classico Rosè: Berlucchi Max Rosè. 1962

Nasce la DOC Franciacorta. 1967

Nasce il consorzio Franciacorta. 1990

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Identità

I NOSTRI PRODOTTI

L’azienda in numeri

RISERVA PALAZZO LANA - 120 mesi

14 prodotti

7 formati

Rappresenta la punta di diamante della produzione Guido Berlucchi, è prodotto solo nelle grandi annate.

35 PAESI SERVITI

46 RICONOSCIMENTI E PREMI

43 milioni di euro RICAVI 2019

MILLESIMATI BERLUCCHI ’61 NATURE - 60 mesi Nasce dalle uve dei migliori vigneti di proprietà; esprime le sfumature del gusto puro del Franciacorta senza aggiunta di sciroppo di dosaggio. NON VINTAGE BERLUCCHI ’61 - 24 mesi Celebra nel nome la primogenitura del Franciacorta e ricorda nel look fresco e spigliato i favolosi Anni Sessanta. CUVÉE IMPERIALE BRUT - 18 mesi CUVÉE IMPERIALE MAX ROSÈ - 24 mesi Il Franciacorta più noto e amato, da oltre mezzo secolo un’icona dello stile di vita italiano.

7 Franciacorta non millesimati

1 vino bianco fermo

85 ETTARI DI PROPRIETÀ

450 ETTARI DI VITICOLTORI PARTNER

98% FORNITORI LOCALI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA (per hospitality)

4 Franciacorta millesimati

2 Franciacorta riserva

+

FULL

LE NOSTRE PERSONE UNA GRANDE FAMIGLIA Scegliamo con cura le nostre persone: grazie al loro impegno, ogni bottiglia del nostro Franciacorta diventa un vero e proprio capolavoro. La nostra priorità è sviluppare competenze all’avanguardia e pratiche vinicole orientate al futuro. Vogliamo creare un ambiente inclusivo, sicuro e in grado di offrire a ognuno un proprio personale percorso di sviluppo. Il benessere dei dipendenti è un’attenzione diffusa che attraversa tutto il processo produttivo.

59% uomini 41% donne

12% 18 - 30 anni 67% 30 - 50 anni 21% > 50 ann i

90% tempo indeterminato

84% tempo pieno

11 nuove assunzioni

101 dipendenti

Formazione dipendenti

+ +

633 ore totali di formazione

6 ore medie di formazione per dipendente

185 agenti

54 lavoratori stagionali

96% in aula 4% e-learning

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Identità

La responsabilità? Migliora con il tempo e lavorando insieme

Oggi il nome Franciacorta indica un territorio, un metodo, un vino.

Fare una viticoltura rispettosa dell’ambiente non significa solo produrre vini d’eccellenza, ma vuol dire soprattutto tutelare il territorio e le persone che ci vivono e ci lavorano . Per noi produttori, si tratta di un dovere etico nei confronti delle generazioni future : dobbiamo preservare il loro domani, garantendo a tutti di poter vivere in un pianeta sano.

La nostra lunga tradizione enologica si è sempre basata su principi di responsabilità ambientale e sociale. Nel 1961 Berlucchi ha introdotto e diffuso un know how in Franciacorta prima non esistente, stimolando tanti altri produttori appassionati e lungimiranti che, insieme, hanno reso questo territorio una perla dell’enologia italiana.

FRANCIACORTA

I due terzi dei vigneti in Franciacorta seguono i principi della coltura biologica.

PER NOI, ESSERE SOSTENIBILI SIGNIFICA DA SEMPRE:

TRE AMBITI DI AZIONE

vigneto

Il territorio

Custodire il territorio e l’ambiente

Rispetto della biodiversità, pratiche agricole a basso impatto, assenza di irrigazione sono i capisaldi della coltivazione della vite in Franciacorta.

cantina

Il metodo

Il metodo produttivo che utilizziamo risponde a uno dei disciplinari più severi al mondo e ci stimola a una continua ricerca.

Promuovere una cultura vitivinicola d’eccellenza

cultura

Il vino

Vogliamo essere il punto di riferimento nell’educazione alla qualità enogastronomica, far conoscere e valorizzare la bellezza del nostro territorio.

Avere cura delle persone

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Il territorio

La coltivazione della vite

GRAZIE A QUESTE PRATICHE:

Per costruire un modello di viticoltura sostenibile, rispettiamo e tuteliamo le risorse naturali e la biodiversità nel vigneto, ricercando metodi agricoli che proteggono l’ambiente.

• il microclima in vigneto migliora • la disponibilità di acqua aumenta • i fenomeni erosivi vengono limitati •si fissano gli elementi nutritivi •si favorisce la biodiversità •si limita il propagarsi di varietà infestanti • la fertilità del suolo è protetta •si favorisce il ripopolamento di specie importanti, come le api •si salvaguarda la falda acquifera.

Alcune pratiche distintive, che abbiamo messo a punto in anni di sperimentazioni nella gestione sostenibile del vigneto, sono diventate pratiche consolidate, altre sono in continua evoluzione.

LE NOSTRE BUONE PRATICHE

CONCIMAZIONE ORGANICA In linea con i principi della viticoltura sostenibile, non utilizziamo prodotti chimici di sintesi , bensì letame, compost e sarmenti (che dopo la potatura vengono lasciati sul terreno) aumentando così la presenza di sostanze organiche che consentono alla pianta di crescere sana e vigorosa.

Secondo i regolamenti Comunitari di Agricoltura Biologica (Reg. CEE 2092/91) e di Agricoltura Integrata (Reg. CEE 2078/92) l’ inerbimento controllato è un metodo rispettoso della fertilità naturale. Prevede infatti una copertura vegetale sul terreno che non viene raccolta, contribuendo ad arricchirlo e a proteggerlo. INERBIMENTO

SOVESCIO

LOTTA BIOLOGICA

Il sovescio è una tecnica antica che, grazie alla semina e all’interramento di alcune specie erbacee, consente in modo naturale di arricchire il terreno di sostanza organica e di azoto, migliorandone la qualità. Ne aumenta inoltre la fertilità e ne migliora la resistenza alla siccità.

La lotta biologica è una pratica di difesa delle colture che migliora l’equilibrio ecologico del sistema vigneto-terreno-clima , in cui l’utilizzo di antiparassitari viene sostituito da meccanismi naturali di regolazione. Questa tecnica limita la proliferazione delle specie dannose, senza interferire con gli insetti utili. La tecnica più diffusa e tra le più rispettose dell’ambiente è la confusione sessuale tramite feromoni.

QUALI SEMENZE UTILIZZIAMO: • Senape bianca • Veccia e favino • Facelia

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Il territorio

La buona gestione del vigneto è basata su un approccio scientifico che mantiene l’equilibrio tra le risorse naturali. Lo studio della variabilità è il primo passo per mettere in atto azioni e approcci dinamici, capaci di mutare in base alle esigenze per applicare nel tempo

COLTIVAZIONE BIOLOGICA E RISPARMIO IDRICO Oggi tutti i vigneti di proprietà Berlucchi e la quasi totalità dei vigneti dei suoi conferitori seguono i principi della coltivazione biologica . Nonostante il disciplinare Franciacorta preveda solo l’irrigazione di soccorso, la Guido Berlucchi non effetua questa pratica (con risparmio di molta acqua) lasciando che la vite, anche in stagioni siccitose, trovi le risorse idriche di cui necessita nelle profondità del sottosuolo e sviluppi uve di grande qualità.

Pionieri della viticoltura di precisione

TERRENO

la migliore tecnica colturale possibile.

3 variabili

Ogni scelta agronomica è ponderata: non utilizziamo modelli e schemi rigidi imposti, ma valutiamo ogni singolo aspetto, in funzione del contesto climatico e agronomico in cui ci troviamo.

CLIMA

VITIGNO

INTERVENTI MIRATI Una rete di sensori consente di definire azioni di intervento georeferenziato in funzione delle necessità delle piante.

RECUPERO DELL’ERBAMAT Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco sono le varietà storiche per ottenere il Franciacorta. Dal 2017, è entrata a far parte del Disciplinare anche Erbamat , un’antica varietà autoctona, che si contraddistingue per una maturazione tardiva, caratteristica che le permette di rispondere meglio ai cambiamenti climatici .

I PROGETTI A CUI ABBIAMO ADERITO

BENEFICI MISURATI

MAPPE DI VIGORIA

LIFE VITISOM

PROGETTO ITACA

BIOPASS

AUMENTO

Composizione, struttura del terreno, presenza di umidità, diversa illuminazione e microclima determinano il vigore vegetativo delle viti. Le “mappe di vigoria” ottenute grazie a una speciale fotocamera multimediale permettono di valutare la fertilità delle aree della vigna e di conoscere e lavorare i terreni in funzione delle precise necessità.

Nato dalla partnership tra l’Università Statale di Milano e lo studio agronomico SATA, nell’ambito del programma europeo LIFE, è un sistema innovativo di distribuzione di concimi organici in vigneto attraverso l’applicazione della tecnologia a rateo variabile. Le mappe di vigore permettono di reintegrare la matrice organica in base alle effettive esigenze del terreno, evitando inutili sprechi.

Il primo calcolatore italiano per le emissioni di gas a effetto serra nel settore vitivinicolo ci ha permesso di misurare e comprendere il nostro impatto e di identificare le aree di miglioramento.

Il progetto misura indici della “bontà” del terreno. Grazie a Università degli Studi di Milano, studi agronomici e aziende del settore, l'indagine ha osservato l'evoluzione della sostanza organica nel terreno per più anni consecutivi, identificando soluzioni sempre più mirate.

• dell’omogeneizzazione del vigore dei vigneti • del 5% di sostanza organica nel suolo vitato • del 5% del livello di biodiversità

RIDUZIONE

• degli sprechi di materia organica • del 10% delle emissioni di CO 2 equivalenti per il ridotto utilizzo di fertilizzanti chimici • del 10% degli odori derivanti dalla distribuzione di fertilizzanti organici • del 20% dei costi di concime

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Il metodo

Il ciclo produttivo: dalla vendemmia alla bottiglia

Cantina di vinificazione

LA VENDEMMIA

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È il risultato di tutti gli sforzi messi in atto per un corretto sviluppo della pianta, così da ottenere uve sane. La scelta dell’epoca di vendemmia viene stabilita verificando in campo ogni singola parcella. La raccolta delle uve avviene manualmente ,

PRESSATURA

PRIMA FERMENTAZIONE

REALIZZAZIONE DELLE CUVÉE

IMBOTTIGLIAMENTO

Le uve sono suddivise per partite omogenee in base a varietà, vigneto e caratteristiche di maturazione. Presse ad alto contenuto tecnologico permettono una spremitura delicata e progressiva. Ne risultano quattro frazioni con caratteristiche enologiche differenti, che separatamente procedono alla prima fermentazione. I graspi, le bucce e i vinaccioli (in gergo le “vinacce”) invece, vengono separati e allontanati, per essere recuperati in altri settori.

I mosti vengono decantati a freddo e svolgono la prima fermentazione alcolica in recipienti d’acciaio inox termicamente regolati e isolati, dove maturano per circa sei mesi.

Si procede alla messa in bottiglia, con l’aggiunta di lieviti selezionati e di zucchero, che permetterà la presa di spuma o seconda fermentazione. In questa fase i lieviti, nutrendosi di zucchero, permettono la formazione di anidride carbonica, dando vita al perlage. Le bottiglie vengono chiuse con tappi a corona.

Quando la prima fermentazione è conclusa il vino è in riposo, arriva una fase estremamente delicata, nella quale vanno assemblate le diverse partite di vino che provengono da differenti varietà, vigneti o frazioni e che sono stati selezionati in fase di vendemmia.

e il trasporto fino al centro di pressatura è effettuato con la

massima cura, per non compromettere l’integrità e la qualità dei grappoli.

Cantina

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BOTTIGLIA La bottiglia Berlucchi, chiusa con il tappo di sughero ed etichettata, riposa da un minimo di 3 mesi a un anno ed è pronta per essere distribuita ai consumatori di tutto il mondo.

SBOCCATURA I residui accumulati nel collo della bottiglia vanno eliminati mediante il congelamento del collo.

REMUAGE

AFFINAMENTO

Effettuato tramite le tradizionali pupitres in legno oppure con moderni “giracasse” (più efficienti e sicuri per gli operatori), permette la decantazione verso il tappo dei sedimenti, costituiti prevalentemente da lieviti.

Quando i lieviti hanno consumato tutto lo zucchero, inizia il periodo di affinamento vero e proprio: le bottiglie vengono conservate nella cantina storica, luogo silenzioso, privo di luce diretta e con temperatura controllata intorno ai 14°C dove per lungo tempo (da 18 mesi fino a dieci anni), si affineranno le caratteristiche organolettiche del vino e il suo perlage.

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Il metodo

Verso una cantina sostenibile

Lavoriamo per ridurre i nostri impatti in tutte le aree.

ENERGIA

ACQUA

MATERIE PRIME

SCARTI E RIFIUTI

I consumi energetici del processo di vinificazione derivano dal funzionamento delle macchine e dal raffrescamento. Diverse buone pratiche permettono di ottimizzarli. Ogni processo è ideato per recuperare al massimo l’energia utilizzata, arrivando in alcune fasi fino all’80%. Con la partecipazione al progetto Treedom nel 2019, abbiamo in parte compensato le nostre emissioni di CO 2 piantando 300 alberi di cacao in Camerun. 2.798 MWh energia elettrica per il processo di vinificazione

L’acqua è impiegata per numerose attività nel processo produttivo, dalle operazioni di sanificazione della cantina, al lavaggio delle attrezzature, alla preparazione degli interventi fitosanitari. Il nostro impegno va alla riduzione dei consumi idrici in fase produttiva. 2,8 litri di acqua impiegati nei processi produttivi per produrre 1 litro di Franciacorta Berlucchi

Nel processo produttivo cerchiamo di ridurre l’uso di materiali vergini, prediligere materiali sostenibili e riciclare o recuperare quelli in uso, come nel caso delle bottiglie, prodotte anche con vetro riciclato. -7% peso delle bottiglie rispetto al peso standard, con risparmio di CO 2 nella filiera e nel trasporto

La vinificazione è all’origine di un sistema ormai consolidato di economia circolare: per legge, infatti, gli scarti di lavorazione quali raspi, bucce e vinaccioli vanno conferite ad altri settori produttivi, in particolare per la produzione di distillati. 230 t di rifiuti

88% tappi certificati FSC

SO 2

20% di energia elettrica da impianto fotovoltaico

FSC è un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale, che assicura una gestione responsabile e controllata delle sugherete, dalle quali provengono i tappi di sughero.

SOLFITI

Per ridurre l’aggiunta dei solfiti, usiamo vari metodi: sostanze antiossidanti naturali (tannini), microorganismi specializzati nella riduzione di ossigeno nel mosto, nonché tecnologie innovative (Jetting) per la riduzione del contatto con l’ossigeno durante la sboccatura. Il livello di solfiti nei nostri vini è mediamente inferiore alla metà rispetto al limite imposto dal disciplinare per la produzione di spumante biologico.

70% destinati a riciclo 21% destinati a smaltimento in discarica 9% destinati a recupero

100% recupero bidule e tappi

470 t di CO 2 evitate con l’energia fotovoltaica (pari all’assorbimento di 350mila mq di foreste*)

100% dei sottoprodotti agricoli impiegati in altri settori produttivi

La bidule, cioè la parte in plastica sotto il tappo, che è composta per il 100% da polietilene a bassa densità, e i tappi corona, realizzati in alluminio per il 76% e in granulato plastico per il 23%, vengono tutti recuperati.